Grammaticalmente, il verbo 'piovere' richiede l'ausiliare 'essere', quindi 'è piovuto' è corretto. Tuttavia, nell'uso comune, 'ha piovuto' è diventato sempre più accettato perché l'ausiliare 'avere' è più semplice da usare, evitando accordi con il participio passato.
L'ausiliare 'avere' è più semplice da usare rispetto a 'essere' perché non richiede accordi con il participio passato e il soggetto, rendendolo più pratico nel linguaggio quotidiano.
Non c'è differenza di significato tra 'ora' e 'adesso'; sono sinonimi. Tuttavia, 'adesso' è considerato più informale e più frequente nella conversazione quotidiana.
In pubblico, è preferibile usare 'scusi', la forma di cortesia, per rispetto verso persone sconosciute. 'Scusa' è usato in contesti informali o con persone molto più giovani.
Entrambe le espressioni indicano mancanza di conoscenza, ma 'non lo so' è più decisa, mentre 'non saprei' è più sfumata, simile a 'non sono sicuro'.
La particella 'ci' può sostituire 'con lui', 'con lei' o 'con loro' in frasi come 'ci esco spesso' (con lei) o 'ci parlo spesso' (con lui).
'Mattino' si riferisce alle prime ore del giorno (es. 'le sei del mattino'), mentre 'mattina' indica l'intera porzione della giornata prima di pranzo. Tuttavia, molte persone usano i due termini come sinonimi.
Non c'è differenza di significato, ma 'ciò' (come in 'ciò fame') è una forma estremamente colloquiale e grammaticalmente poco corretta, mentre 'ho' è la forma standard.
Il verbo 'contare' è seguito dalla preposizione 'su', ma quando è seguito da un pronome personale (es. 'di lei'), richiede anche la preposizione 'di'. Non ci sono molti altri verbi che seguono questa struttura.
Ciao a tutti e bentornati ad un nuovo episodio del podcast. Oggi voglio rispondere alle vostre domande di grammatica. Mi avete fatto delle domande molto specifiche nel corso delle settimane, nel corso del tempo, nel corso dei giorni e quindi oggi voglio rispondere a tutte queste domande.
Partiamo subito con una domanda scottante: si dice "ha piovuto" o "è piovuto"? Parliamo del verbo "piovere", che è un verbo atmosferico, cioè si riferisce ad un fenomeno meteorologico, quello della pioggia. I verbi atmosferici sono verbi impersonali. I verbi impersonali vogliono l'ausiliare "essere", quindi
Con il verbo "piovere" usiamo l'ausiliare "essere". Nell'uso comune della lingua, però, è diventato sempre più comune usare l'ausiliare "avere" con il verbo "piovere". Quindi è molto comune dire:
"ha piovuto" invece di "è piovuto". Questi sono dei cambiamenti della lingua che bisogna registrare. Possiamo ipotizzare il motivo per cui il verbo "piovere" sia molto usato con l'ausiliare "avere". L'ausiliare "avere" è molto più facile da usare rispetto all'ausiliare "essere", perché con "avere"
non dobbiamo ricordarci di fare l'accordo con il participio passato e il soggetto, con i vari pronomi. Insomma, usare l'ausiliare "avere" nei tempi composti è decisamente più semplice. Ipotizzo che questo sia uno dei motivi per cui l'ausiliare "avere" è sempre più comune con il verbo "piovere". Quindi se dite: "Ieri è piovuto molto",
"Va benissimo", perché grammaticalmente questa frase è corretta.
Se dite "Ieri ha piovuto molto", è comunque accettata questa frase, quindi nessuno segnalerà l'errore in questa frase. Però il verbo "piovere" può anche essere usato in senso figurato, quindi non con il significato del fenomeno atmosferico, della pioggia, ma con un altro significato, quando qualcosa piove.
addosso a qualcuno, per esempio. Se dico "a Sara sono piovute addosso molte critiche", significa che Sara ha ricevuto molte critiche. In questo caso non abbiamo scelta, l'ausiliare può essere solo essere. Quindi che cosa possiamo dedurre da tutto ciò? Possiamo dedurre che
Se utilizziamo l'ausiliare "essere" con il verbo "piovere", non sbaglieremo mai in nessun contesto. Qual è la differenza tra "ora" e "adesso"? Dal punto di vista del significato non c'è alcuna differenza, quindi possiamo usare queste due parole come sinonimi. Ti telefono ora, ti telefono adesso, sto dicendo la stessa cosa.
Se vogliamo trovare qualche differenza, possiamo dire che "adesso" è più informale di "ora". Possiamo anche dire che "adesso" è più frequente di "ora" nella conversazione.
Qual è la differenza tra "fra" e "tra"? Queste due preposizioni semplici hanno la stessa funzione e hanno lo stesso significato nella conversazione, quindi potete usarle tranquillamente una al posto dell'altra. Ti chiamo tra cinque minuti, ti chiamo fra cinque minuti. Sto dicendo la stessa cosa.
Quando siamo in pubblico diciamo "scusi" o "scusa" per dire "excuse me"? Allora, dobbiamo sapere che "scusa" e "scusi" sono due coniugazioni dello stesso verbo. Il verbo è "scusare". "Scusi" è la forma di cortesia, quindi "lei scusi me", per esempio. "Scusa" invece è la forma alla seconda persona singolare "tu".
"tu scusa me". Quando siamo in pubblico, generalmente, siamo circondati da persone che non conosciamo. Quindi per una questione di educazione è sempre meglio iniziare una conversazione con la forma di cortesia. Quindi se io fossi in autobus, per esempio,
e dovessi chiedere a qualcuno di spostarsi perché devo scendere dall'autobus, automaticamente direi: "Scusi, devo scendere" oppure "Scusi, mi fa passare? Perché io non conosco quella persona" e quindi automaticamente uso la forma di cortesia.
Personalmente userei sempre la forma di cortesia in pubblico. Mi approccerei alle persone sempre chiedendo scusi. Ovviamente se davanti a me ho un bambino direi "scusa".
perché ovviamente in quel caso il fattore dell'età è molto più forte. Quando la differenza di età è molto evidente, quindi quando state parlando ad una persona molto più giovane di voi ed è molto evidente, allora in quel caso potete usare il "tu" senza problemi. Però in tutti gli altri casi, secondo me è sempre meglio usare la forma di cortesia.
Qual è la differenza tra "non lo so" e "non saprei"? Allora, per quanto riguarda la funzione, non cambia nulla, perché sono due risposte intercambiabili. Che ore sono? Non lo so.
"Non saprei". La funzione è esattamente la stessa, quindi io sto dicendo che non ho questa informazione, non so che ore siano. Dal punto di vista del significato "non lo so" è molto decisa come risposta, "non lo so", mentre "non saprei" è un po' più sfumata come risposta, è più vicina
al dire "non sono sicura", "non sono certa di avere l'informazione corretta". Possiamo trovare questa lieve differenza di significato, però state certi che la funzione è la stessa in una risposta.
La particella "ci" può essere usata per dire "con qualcuno"? La risposta è sì. "Ci" è un pronome dimostrativo che può anche sostituire "con lui", "con lei", "con loro". Dobbiamo fare attenzione però perché, appunto, "con lui", "con lei", "con loro" possiamo usare "ci" solamente per sostituire un complemento di compagnia
con qualcuno, ma ci deve essere poi un pronome di terza persona singolare o plurale. Quindi, per esempio, se io dico "esco spesso con Martina", posso dire "ci esco spesso", perché "ci" in questa frase significa "con lei". Oppure
"Parlo spesso con Francesco", posso dire "ci parlo spesso", perché in questa frase "ci" significa "con lui", "con Francesco". Un altro esempio è: "vado spesso in vacanza con loro", posso dire "ci vado spesso in vacanza", in questo caso "ci" significa "con loro". Si può usare "vi" per dire "there",
Posso dire "vi sono molte persone nel museo". "C'è", "ci sono" e "vi è", "vi sono" sono delle strutture che hanno lo stesso significato e la stessa funzione. Cambia però il registro, perché "vi è", "vi sono" è molto formale, quindi
Lo sentirete dire in discorsi formali. Nella vita di tutti i giorni usiamo "c'è", "ci sono".
In italiano diciamo "a mattina" o "alla mattina". Allora, nessuna di queste due opzioni è corretta, perché con le parti della giornata, come mattina, pomeriggio, sera, notte, possiamo usare la preposizione "di" e quindi dire "di mattina", "di pomeriggio", "di sera", "di notte".
oppure usare semplicemente l'articolo determinativo. Quindi dirò "la mattina", "il pomeriggio", "la sera", "la notte". Facciamo un esempio: "Preferisco allenarmi di mattina". Posso anche dire "preferisco allenarmi la mattina". Quando ho parlato di questo argomento su Instagram, alcuni studenti mi hanno chiesto: "Ma e invece con la parola 'mattino'?"
La parola "mattino" è al maschile, quindi è una parola diversa da "mattina" che è al femminile. Con "mattino" possiamo usare l'articolo determinativo "il mattino" oppure possiamo dire "al
Mi raccomando, però, questo funziona solo se la parola è al maschile. Qual è la differenza tra "mattino" e "mattina"? Diciamo che il più delle volte la parola "mattino" si riferisce alle prime ore del giorno.
Quindi dirò "le sei del mattino", "le sette del mattino", "le otto del mattino". E poi, dalle otto in poi, comincia ad esserci la parola "mattina". Quindi la mattina è tutta la porzione della giornata prima di pranzo. È anche vero che molte persone usano queste due parole come sinonimi, molto spesso. Quindi sentirete persone dire "le dieci del mattino"
Oppure le 10 della mattina. Però, dal punto di vista delle preposizioni, mi raccomando, non possiamo confondere le due parole. Quindi possiamo dire: al mattino, il mattino; la mattina, di mattina.
Qual è la differenza tra "ciò" e "ho"? Dove "ciò" è "ci" più "avere". Non c'è una differenza di significato, perché se io dico "ho fame" e "ciò fame", sto dicendo la stessa cosa. Cambia però il registro, quindi il contesto comunicativo. La forma
"ci" più "avere" è una forma estremamente colloquiale, lo sottolineo, colloquialissima e grammaticalmente anche poco corretta.
Si usa in contesti estremamente rilassati, non controllati. Invece "ho fame", "avere fame", per esempio, è la forma standard, il verbo "avere". Se ascoltate film, se ascoltate la radio, se ascoltate le canzoni, avrete sicuramente sentito entrambe le forme.
soprattutto nei film o in quelle serie tv ambientate a Roma, per esempio. Sicuramente avrete sentito dire "C'ho fame", "C'ho freddo", "Che c'hai", eccetera eccetera. Però ecco, è importante parlarne perché è giusto che voi sappiate che cos'è questa forma. Non so quanto sia giusto dirvi di impararla in realtà.
Secondo me dovreste memorizzare solamente la forma standard, che è "avere" senza niente. Però, come appunto vi ho appena detto, è bene conoscere anche l'altra forma per poterla riconoscere quando si ascolta qualcosa o qualcuno.
Vediamo l'ultima domanda di oggi, che è la seguente: "A parte il verbo contare, ci sono altri verbi che sono seguiti da due preposizioni?" In realtà il verbo contare non è seguito da due preposizioni. Questa domanda fa riferimento al fatto che a volte, diciamo, contare su
"di me", "contare su di te", "contare su di noi", eccetera. In realtà il verbo "contare" è seguito solamente dalla preposizione "su", "contare su qualcuno" o "su qualcosa". La preposizione "di" entra in gioco quando c'è un pronome personale,
Quindi io dico: "Conto molto su Francesca", "Conto molto su di lei". Quindi quando c'è il pronome personale "lei", ma può anche essere "lui", "noi", "voi", "io", eccetera, abbiamo bisogno della preposizione "di". Ma questo è l'unico caso in cui il verbo è seguito da due preposizioni. E sinceramente non mi viene in mente nessun altro verbo
in questo momento. Non mi viene in mente un altro verbo che si comporta allo stesso modo. Se mi dovesse venire in mente qualche altro esempio come questo verbo, ve lo scriverò nei commenti. Allora, questo è tutto per oggi. Mi piace molto rispondere a queste domande così specifiche sulla grammatica, perché è bello vedere... perché innanzitutto mi piace parlare di grammatica.
E poi perché vedo che appunto dall'altra parte c'è lo studio, c'è l'interesse. Perché se si è arrivati a formulare una domanda del genere così specifica, significa che c'è tanto studio e tanto impegno da parte di chi ha fatto la domanda.
Questo è tutto per l'episodio di oggi, spero che vi sia piaciuto. Fatemi sapere che cosa ne pensate nei commenti qui sotto e noi ci sentiamo nel prossimo episodio. A presto, ciao!