La speaker è nata a Roma.
La speaker parla italiano e inglese. Ha anche studiato francese e norvegese, ma non li pratica più attivamente.
Dopo essere tornata in Italia, la speaker ha avuto difficoltà a mantenere il norvegese in uso, portando a una graduale perdita della lingua. A differenza del francese, non ha alle spalle molti anni di studio consistente del norvegese.
La speaker ha parenti nelle Marche, da parte di sua madre, e origini piemontesi e siciliane da parte di suo padre.
La speaker è del segno dei Pesci.
Insegnare online permette alla speaker di raggiungere un pubblico più ampio, inclusi coloro che non possono o non vogliono frequentare scuole di lingua o corsi universitari. Questo approccio è più libero e accessibile.
La speaker è motivata dal vedere le persone soddisfatte dei loro progressi, sia personali che professionali, grazie ai suoi video. Le piace aiutare concretamente chi impara l'italiano.
La speaker consiglierebbe a se stessa di fare ciò che sente giusto senza cercare di convincere gli altri. Ha imparato che rispondere a commenti negativi è spesso inutile e preferisce concentrarsi su chi vuole ascoltarla.
Ciao a tutti e bentornati ad un nuovo episodio del podcast. Oggi vorrei rispondere ad alcune delle vostre domande un po' più personali, non troppo personali, un po' personali. Potete usare questo contenuto come un piccolo esercizio di comprensione orale. Allora, iniziamo subito dalla prima domanda, che è la seguente. Tu sei nata a Roma?
Sì, sono nata a Roma. Passiamo alla seconda domanda. Quante lingue sai parlare? Ciao dalla Francia. Ciao a te!
Allora, so parlare l'italiano, so parlare l'inglese. Se mi impegnassi un po' di più e riprendessi in mano lo studio del francese, saprei parlare abbastanza bene anche il francese. L'ho studiato per tantissimi anni, però non lo studio più in modo continuativo dagli anni dell'università, quindi...
Non l'ho assolutamente dimenticato, devo solo rientrare un po' nella dinamica della lingua. E poi nel mio curriculum linguistico ci sarebbe anche il norvegese, che ho imparato quando ho vissuto in Norvegia. In quel caso ero completamente immersa nella lingua e quindi è stato un apprendimento molto veloce e intenso. Mentre ero in Norvegia
Ho raggiunto un livello abbastanza buono di lingua, però qual è stato il problema? Il problema è stato che una volta tornata in Italia ho avuto difficoltà a mantenere il norvegese in esercizio, in uso, in attività, diciamo. E quindi questo ha portato a una lenta e graduale perdita della lingua. E a differenza, per esempio, della lingua francese,
Per il norvegese non ho alle spalle tanti anni di studio consistente della lingua e quindi se dovessi ricominciare a studiare il norvegese oggi, mi sentirei di ricominciare da zero per consolidare tutte le basi della lingua. Però per rispondere diciamo alla domanda iniziale so parlare in modo corrente
come, diciamo, lingua straniera l'inglese. Passiamo alla terza domanda, che è: "La tua famiglia è solo romana? Hai parenti in altre parti d'Italia?" "Il nucleo della mia famiglia si trova a Roma".
Ho dei parenti nelle Marche, nella regione Marche. Sono i parenti di mia mamma, quindi dalla parte di mia mamma, perché i miei nonni materni erano marchigiani, nati e cresciuti nelle Marche e poi in giovane età si sono trasferiti a Roma. Quindi mia mamma è nata a Roma.
Non ho avuto la fortuna di conoscere i miei nonni paterni. So che entrambi i miei nonni paterni erano nati a Roma, però i genitori del mio nonno paterno erano piemontesi e infatti il mio cognome, Oddone, non è un cognome romano, è un cognome che ha origini piemontesi.
e invece i genitori della mia nonna paterna erano siciliani. La domanda successiva è questa: "Qual è il tuo segno zodiacale?" Io sono del segno dei pesci. Poi la domanda successiva è questa: "Hai pensato di andare in un altro paese a insegnare l'italiano?" Allora, sì, è senz'altro una cosa che ho preso in considerazione in passato, quella di andare
all'estero per insegnare la lingua italiana, nel contesto di una scuola di lingue principalmente. Poi però diciamo che la vita mi ha portato a prendere altre strade, a fare altre scelte e devo dire che sono soddisfatta delle mie scelte fino ad ora.
Perché alla fine insegnare online nel modo in cui lo faccio io, anche tramite contenuti su YouTube, per esempio, mi dà la possibilità di raggiungere
molti più studenti, molti più potenziali studenti e riesco a fornire dei contenuti anche a persone che magari non riescono o non vogliono entrare nel circuito delle scuole di lingua o dei corsi universitari, per esempio. Quindi è un approccio molto più libero, no? Chi ha bisogno
o chi vuole imparare l'italiano può farlo senza troppi limiti, ecco. Passiamo alla domanda successiva: "Qual è la tua motivazione per aiutare tutti a imparare l'italiano?" Sono arrivata alla conclusione che mi piace vedere le persone soddisfatte di loro stesse,
e di quello che fanno nella vita, di quello che riescono a raggiungere nella vita. Nel mio caso specifico appunto vedo che anche grazie ai miei video le persone riescono a raggiungere degli obiettivi sia personali che professionali nelle loro vite e sono davvero contenta quando le persone mi scrivono: "Sono riuscito
ottenere quella borsa di studio. Riesco finalmente a comunicare con mia nonna, sono riuscito a trovare un lavoro. Sono davvero contenta di aiutare nel mio piccolo in modo concreto le persone che guardano i miei video. E quindi
Questa è la motivazione per cui continuo a fare quello che faccio. Passiamo alla domanda successiva, che in realtà sono due, però penso che la risposta sia la stessa. Che cosa sai ora che avresti voluto sapere dieci anni fa? E che consiglio ti daresti se dovessi iniziare un canale YouTube adesso?
Allora, la risposta a queste due domande è la seguente: ho imparato che non devo convincere nessuno. Quindi se dovessi aprire un canale YouTube adesso, direi a me stessa: "Lucrezia, fai quello che senti di fare, di quello che senti di dire, senza sentire la necessità di dover convincere qualcuno".
Mi spiego meglio: quando ci si mette su internet, che sia su YouTube, su Instagram o qualsiasi altra piattaforma sociale, si ricevono inevitabilmente molti commenti. Nel mio caso la maggior parte dei commenti è veramente positiva e costruttiva, però succede anche che mi arrivino
dei messaggi un po' sgradevoli, poco carini e molto lontani dalla realtà delle cose. Quindi quando leggo un'opinione di me o una supposizione sulla vita in Italia che è molto, molto lontana dalla realtà, spesso la prima cosa che mi viene da fare è quella di arrabbiarmi, perché
è ingiusto che alcune persone divulghino dei messaggi non veri e quindi la prima reazione è istintiva ed emotiva ed è quella di arrabbiarsi e voler rispondere e quindi indirettamente cercare di convincere quelle persone che quello che stanno dicendo non corrisponde alla realtà. All'inizio
Lo facevo, l'ho fatto molte volte e questo ha portato solamente a stare più male, diciamo, no? Perché appunto dopo aver ricevuto dei commenti che feriscono si cerca di convincere quella persona a cambiare idea, diciamo, ma quella persona non cambia idea perché è la dinamica
di internet, perché spesso molti di questi commenti hanno alla base le frustrazioni di chi li scrive, quindi non sono commenti logici, obiettivi e non c'è spazio per il dialogo costruttivo con queste persone, spesso. E quindi quando ero un po' più combattiva, specialmente su Instagram, rispondevo e sprecavo
parte del mio tempo a cercare di convincere persone che non volevano essere convinte, che non avevano alcuna intenzione di cambiare idea. Con il tempo e con l'esperienza di stare su internet ho capito che appunto il tempo che ho passato a cercare di convincere le persone è stato
tempo sprecato. Quindi il mio obiettivo ultimo è sempre quello di parlare a chi ha voglia di ascoltarmi. E questo diciamo che
riguarda molto nello specifico il mondo di internet e delle piattaforme sociali. Ma non pensate che io non debba in qualche modo difendere quello che faccio anche nella vita reale, perché è successo, è successo che abbia dovuto difendere il mio lavoro. Anche lì non ho bisogno di convincere chi non crede nel mio lavoro che quello che faccio è legittimo e utile.
È tutto rumore di fondo e se ci si sofferma troppo su questo rumore di fondo, si rischia di perdere la concentrazione su quale sia la cosa veramente importante, che per me è appunto parlare a chi vuole ascoltare ciò che ho da dire.
Questo. Credo che ci sia spazio per tutti e quindi chi non vuole ascoltare quello che ho da dire può semplicemente non ascoltarmi. È molto semplice, è molto semplice, però è così difficile resistere alla tentazione di essere sgradevoli verso gli altri, specialmente su internet.
Bene, allora, io per oggi mi fermo qui. Questo è tutto per l'episodio di oggi. Spero che vi sia utile, spero che vi sia piaciuto e come sempre grazie per averlo ascoltato. Noi ci sentiamo nel prossimo episodio. A presto, ciao!